Cosa sono i teokbokki? Ricetta degli gnocchi di riso coreani

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Un viaggio in Corea del Sud non è completo senza una buona dose di street food. Ogni quartiere, dai vicoli di Myeongdong ai mercati popolari di Gwangjang o Nampo-dong, ha un suo ritmo, un suo profumo, un suo linguaggio speciale per raccontare la cultura locale attraverso il cibo di strada.

Tra tutti i piatti che incontrerete nel vostro percorso tra mercati e bancarelle, i tteokbokki sono forse quelli che più sanno trasformare una semplice pausa gastronomica in un ricordo vivido di salse dai colori svavillanti, consistenze inconsuete, sapori intensi. Insomma mangiarli per la prima volta è sempre un piccolo shock, ma di quelli da ricordare con piacere!

Cosa sono i tteokbokki (o topokki)?

I tteokbokki sono cilindri di riso morbidi e compatti, chiamati tteok, cotti in una salsa solitamente a base di gochujang, la celebre pasta di peperoncino fermentato.

Oggi sono considerati un’icona dello street food, ma le loro origini affondano nella cucina reale della dinastia Joseon, dove venivano serviti con una salsa di soia delicata e non piccante. Con il passare dei secoli, la ricetta ha assunto il carattere vivace che conosciamo oggi, diventando uno di quei piatti che raccontano l’identità culturale del Paese con immediatezza. 

La loro consistenza elastica, quasi confortante, contrasta perfettamente con la salsa ricca e densa che li avvolge, creando un equilibrio che conquista subito chi li assaggia per la prima volta.

I tteokbokki sono molto piccanti?

Nella maggior parte dei casi sì, ma la piccantezza non è l’unica nota dominante: c’è dolcezza, c’è profondità, c’è la tipica sfumatura fermentata del gochujang e la spiccata sapidità della salsa di soia.

Ogni venditore regola a modo suo l’intensità, e ciò rende il piatto estremamente variabile. In alcune zone troverete versioni decisamente più miti, spesso pensate per i turisti o per chi preferisce i sapori equilibrati.

In altre aree, soprattutto vicino alle scuole e nelle bancarelle più popolari, il piccante può diventare un vero e proprio rito di passaggio, un piccolo test di coraggio che unisce gruppi di amici tra risate, lacrime e bicchieri d’acqua svuotati in fretta.

Per chi non ama esagerare c’è spesso la possibilità di aggiungere panna o crema di formaggio che rende la salsa più affrontabile.

In quali occasioni si mangiano i tteokbokki

In Corea del Sud i tteokbokki non sono solo un piatto: rappresentano un momento di socialità o di conforto gastronomico.

Li si mangia durante una passeggiata serale, dopo una giornata di lavoro o studio, come spuntino nelle serate invernali o come “comfort food” per scaldarsi dopo aver affrontato il vento pungente sul fiume Han.

Sono onnipresenti nei mercati notturni, nelle zone universitarie e nei pojangmacha, le piccole tende arancioni dove il cibo viene servito caldo e senza formalità.

Condividere una pentola di tteokbokki al centro del tavolo è un gesto quotidiano, un piccolo rituale che crea convivialità spontanea.

Come si preparano i tteokbokki

Nei supermercati coreani troverete i tteok in varie versioni: freschi, in busta sottovuoto, oppure surgelati.

Per assicurarvi che siano di buona qualità scegliete i brand coreani e non quelli cinesi!

Le confezioni includono spesso la salsa già dosata, pronta da aggiungere direttamente in pentola oppure potrete farla voi artigianalmente per dosarne sapidità, dolcezza e piccantezza.

Prepararli è semplice e veloce, pensato proprio per chi vive una vita dinamica: basta sciacquare i cilindri sotto acqua fredda per ammorbidirli leggermente, metterli in una padella con la salsa e cuocerli per qualche minuto con un po’ d’acqua o brodo fino a quando non diventeranno soffici.

Le versioni da supermercato sono un ottimo modo per assaporare un piatto autentico anche senza esperienza in cucina.

Buldak tteokbokki

Per i più audaci esiste un’interpretazione moderna, rapida e decisamente estrema: i Buldak tteokbokki.

Nati sull’onda del successo dei famosi Buldak noodles, questi tteokbokki istantanei sono immersi in una salsa scurissima e intensamente piccante, tanto da essere considerati una sfida più che un semplice piatto.

Il loro nome significa “pollo di fuoco”, ma il gusto di questa versione è ispirato ai tteok, creando un’esperienza culinaria infuocata, apprezzata soprattutto dai giovani coreani e dai visitatori che amano misurarsi con sapori estremi.

Li troverete in ogni convenience store in corea ma spesso anche in Italia nei negozi specializzati in cibo asiatico.

È un assaggio che non lascia indifferenti: o li amerete o li ricorderete come un duello epico tra voi e il peperoncino.

Ricetta per preparare i tteokbokki coreani classici

Questa ricetta vi permette di ricreare i tteokbokki tradizionali come quelli che trovereste in una bancarella in Corea del Sud.

Non servono ingredienti complicati, ma è importante rispettare le proporzioni, perché la magia di questo piatto sta nel bilanciamento tra dolce, piccante e umami.

Ingredienti
Tteok per tteokbokki (freschi o in busta)
Gochujang
Gochugaru (fiocchi di peperoncino)
Salsa di soia
Zucchero
Brodo di acciughe o acqua
Aggiunte opzionali: odeng (tortine di pesce), uova sode, cipollotto, semi di sesamo

Preparazione dei tteokbokki

Preparare il brodo mettendo a bollire acqua con un paio di acciughe essiccate e un pezzo di alga kombu, oppure utilizzare semplice acqua se preferite una versione più leggera.


Mescolare in una ciotola gochujang, un cucchiaio di zucchero, un po’ di gochugaru e un tocco di salsa di soia fino a ottenere una crema omogenea.


Versare la salsa nel brodo caldo e mescolare finché non si scioglie completamente.
 

Aggiungere i tteok e lasciarli cuocere a fuoco medio finché diventano morbidi e iniziano a rilasciare un leggero strato di amido che addensa la salsa.
 

Unire eventuali ingredienti extra come gli odeng tagliati a strisce, il cipollotto o le uova sode.
 

Continuare la cottura finché la salsa non diventa densa e lucida.
 

Servire caldo, con una spolverata di cipollotto verde e di sesamo se desiderate un tocco fresco e aromatico.

Salsa non piccante per i tteokbokki (per chi non ama il piccante)

Per una versione più delicata, potete sostituire completamente il gochujang con una salsa morbida e leggermente dolce. Mescolate salsa di soia, un cucchiaino di miele o zucchero, brodo leggero, un goccio di mirin e un filo di olio di sesamo.

Il risultato sarà una salsa vellutata, dal colore ambrato, ideale per esaltare la consistenza dei tteok senza affrontare il pungente calore del peperoncino.

Se invece desiderate solo alleggerire la versione originale usate un gochujang poco piccante, evitate l’aggiunta di gochugaru e aggiungete a fine cottura un cucchiaio di panna fresca.