Parlare di gochujang, significa evocare un ingrediente che accompagna la storia della Corea da centinaia di anni.
Le sue prime tracce risalgono al periodo tardo della dinastia Joseon, quando il peperoncino, introdotto nel Paese attraverso scambi con il mondo esterno, si unì alla tradizione già consolidata della fermentazione della soia.
In un’epoca segnata da inverni rigidi e risorse limitate, la fermentazione rappresentava una strategia vitale per conservare gli alimenti. Da questa necessità nacque una pasta destinata a diventare un simbolo nazionale.
Ogni famiglia, ogni villaggio e ogni regione ne hanno una propria variante, influenzata dal clima, dall’altitudine, dalla qualità dell’acqua e delle materie prime disponibili.
Nel corso del tempo il gochujang è certamente passato dall’essere un preparato domestico alla base della vita rurale a un elemento identitario, oggi considerato una delle massime espressioni della cucina coreana. Scopriamolo insieme, in tutte le sue particolarità e sfumature!
Sunchang e Gochang: le capitali del gochujang coreano
Tra tutte le aree del Paese, Sunchang è probabilmente la più celebre per la produzione di gochujang. Situata nella provincia di Jeolla del Nord, è conosciuta per un microclima ideale alla fermentazione: aria pulita, estati calde, inverni secchi e una forte escursione termica.
Queste condizioni favorevoli permettono al gochujang di maturare lentamente, sviluppando un sapore equilibrato, una piccantezza mai eccessiva e una naturale dolcezza.
Sunchang è oggi una città che vive nel segno del suo condimento simbolo. Festival annuali celebrano la tradizione, mercati locali propongono varianti artigianali e i cortili costellati di onggi testimoniano una cultura gastronomica antichissima. Chi visita Sunchang scopre un luogo dove il gochujang non è solo un prodotto, ma un patrimonio condiviso.
Accanto a Sunchang, anche Gochang è universalmente riconosciuta come un centro fondamentale per la produzione tradizionale di gochujang. Anch’essa, situata nella provincia di Nord Jeolla, è un luogo speciale per i fermentati.
Il peperoncino coltivato nella zona è considerato particolarmente aromatico e dolce, qualità che si riflettono nel sapore finale del gochujang locale. La tradizione, profondamente radicata, vede ancora molte famiglie produrre la propria pasta nei tradizionali onggi esposti ai cambi di stagione.
Il risultato è un gochujang bilanciato, dalla piccantezza misurata e dal profilo aromatico pieno, apprezzato sia in Corea sia all’estero.
Che cos’è il gochujang e perché è così importante nella cucina coreana
Non è solo un condimento, ma un racconto del territorio. Usandolo nelle vostre ricette scoprite una tradizione basata sapori stratificati, un mondo gastronomico che ha saputo guardare al futuro senza perdere il legame con le sue radici o piegarsi troppo alle mode culinarie del momento.
Questa pasta fermentata di peperoncino rosso sintetizza l’essenza del gusto coreano.
La sua forza risiede nella capacità di combinare piccantezza, dolcezza, sapidità e umami in un’unica preparazione.
Grazie a una fermentazione lenta e naturale, il gochujang assume una complessità che nessuna salsa preparata può replicare.
Quando lo assaggiate, percepite un sapore denso, ricco e profondo, frutto della tradizione e della pazienza che ne definiscono l’origine.
Gli ingredienti tradizionali del gochujang
Alla base del gochujang troviamo ingredienti semplici ma essenziali.
Il peperoncino rosso coreano conferisce colore e piccantezza; il riso glutinoso dona corpo e, durante la fermentazione, rilascia una dolcezza naturale che bilancia l’intensità del peperoncino.
Il meju, ottenuto dalla soia fermentata, introduce un’importante componente umami e stimola lo sviluppo degli enzimi responsabili della profondità aromatica. Il sale completa la miscela regolando la fermentazione e garantendo la conservazione del prodotto.
Durante la maturazione, che può durare mesi o anni, questi ingredienti evolvono lentamente, creando la texture lucida e la complessità gustativa che contraddistinguono il gochujang autentico.
Le diverse varianti: dal lieve al piccante intenso
Non esiste un solo tipo di gochujang. Le varianti cambiano a seconda delle regioni e della quantità di peperoncino impiegata, dando vita a prodotti più dolci e delicati o più intensi e piccanti.
La durata della fermentazione contribuisce ulteriormente a definire l’intensità del profilo aromatico.
Potete quindi scegliere il gochujang che meglio si adatta al vostro palato, dal più equilibrato e morbido al più deciso e vibrante.
Come usare il gochujang nelle ricette coreane
Il gochujang è uno degli ingredienti più versatili della cucina coreana.
Quando lo aggiungete al bibimbap, diventa la chiave che unisce e armonizza gli ingredienti del piatto.
Nel tteokbokki crea la caratteristica salsa cremosa e piccante che avvolge i cilindri di riso.
Se lo utilizzate nelle marinature di bulgogi o dakgalbi, scoprite come la sua dolcezza caramellata esalti il sapore delle carni durante la cottura.
Nella cucina contemporanea, il gochujang supera i confini del repertorio tradizionale.
Può arricchire un ramen casalingo, dare carattere a un panino gourmet o trasformare una semplice salsa per noodles in un condimento dal sapore profondo. La sua capacità di esaltare senza sovrastare lo rende ideale anche per piatti fusion.
Come conservare il gochujang nel modo corretto
Dopo l’apertura, il gochujang va conservato in frigorifero all’interno di un contenitore ben sigillato. La pasta è naturalmente stabile grazie alla fermentazione, ma è importante evitare contaminazioni e umidità eccessiva.
Nel tempo potrebbe scurirsi leggermente: un fenomeno normale che non altera la qualità del prodotto. Se mantenuto correttamente, il gochujang conserva aromi e consistenza per lunghi periodi.
Il gochujang confezionato: cosa trovate al supermercato e quali marche scegliere

Nei supermercati coreani il gochujang confezionato è onnipresente e rappresenta la forma più comune in cui i consumatori moderni utilizzano questo ingrediente. Le versioni industriali sono pratiche, versatili e disponibili in diversi livelli di piccantezza, pensate per adattarsi ai gusti di tutti.
Anche se a volte includono ingredienti aggiunti per garantire consistenza e stabilità nel tempo, molte marche si impegnano a mantenere un profilo quanto più possibile vicino alla tradizione.
Tra le aziende più note si distingue CJ Haechandle, considerata la marca più diffusa in Corea grazie al suo gusto equilibrato e alle diverse varianti di piccantezza, ideali per un uso quotidiano che spazia dal bibimbap alle marinature.
Chung Jung One offre paste caratterizzate da una dolcezza delicata e una consistenza morbida, perfette per chi preferisce un sapore più gentile.
Sempio, invece, propone un gochujang dal gusto più ricco e profondo, particolarmente apprezzato per stufati, zuppe e piatti che richiedono intensità aromatica.
Quando scegliete un gochujang confezionato, vale la pena osservare l’etichetta e preferire prodotti con pochi additivi, un buon contenuto di peperoncino e una base di riso o riso integrale.
Le versioni più semplici negli ingredienti sono generalmente quelle che si avvicinano maggiormente allo spirito del gochujang tradizionale, garantendovi un sapore autentico anche nel formato più moderno e pratico.
